Uno spettacolo di pregio in stile brechtiano
Per quanto tempo si può covare nel cuore il sentimento di vendetta? E non contro una o più persone, ma verso un intero paese? E per quale cifra si è disposti ad uccidere? Riuscendo a sentirsi meno colpevoli se l'atto viene compiuto collettivamente, quasi un gesto sacrificale per ottenere benevolenza, ricchezza da chi può generosamente donare benessere, quasi fosse una divinità?
Grande teatro con Isa Danieli e un'eccellente, folta compagnia d'interpreti a Casalmaggiore per La visita della vecchia signora di Friedrich Dürrenmatt, produzione Gli Ipocriti/Mercadante Stabile di Napoli, regia di Armando Pugliese: anche se l'autore sottolinea l'intima adesione al racconto, ai personaggi, descrivendo uomini non marionette, «un'azione, non un'allegoria», costruendo un mondo, non solo una morale, è vero che questo testo, di limpida bellezza drammaturgica, possiede echi brechtiani, per la necessità di scegliere, le debolezze umane, il rapporto tra etica e storia, e così via. Ottima scelta quindi la mescolanza di forme, elementi caricaturali e grotteschi, di un umorismo eccessivo e dolente, una messa in scena capace di svelare alcuni intimi meccanismi dell'animo umano, debolezze e nefandezze, con sguardo ironico, verità messe in gioco in forma epica, prezioso teatro brechtiano come non si vedeva da tempo, siparietti, canzoncine, tutto a vista con gran divertimento, lasciando comunque aperti dubbi, interrogativi, mettendo in luce anche i molti vergognosi egoismi di una comunità, le responsabilità del singolo forse accresciute se compiute in gruppo, in tacito accordo.
Come guardarsi quindi ancora negli occhi con limpida freschezza? E il male penetra anche dentro la famiglia: per un padre, un marito di cui non è difficile fare senza se ci sono soldi in più. La Zachanassian - Claire/ Isa Danieli, la vecchia signora del titolo, presenza reale e simbolica ad un tempo - era partita da Güllen appena ragazza, visibilmente incinta, in un freddo giorno d'inverno, pochi vestiti addosso, accompagnata dallo sguardo sarcastico dei suoi compaesani. Aveva giurato vendetta. La sua bimba era morta, lei, i rossi capelli, era finita in un bordello. Alfredo, che lei tanto amava, aveva disconosciuto quella paternità corrompendo la giustizia, facendo testimoniare a due uomini il falso, che anche loro erano andati a letto con lei. Erano passati molti anni. Lei aveva sposato un uomo ricchissimo che l'aveva lasciata vedova. Poi aveva avuto altri mariti. E incidenti. Protesi per una gamba ed una mano. Ma tutti sono pronti ad amarla nel grigio paese di Güllen da tempo impoverito: eccoli all'inizio, borgomastro in testa, alla stazione ad attenderla, a riverirla, sperando di ottenere quegli aiuti che lei ha già elargito assai generosamente in altri paesi. E lei è nativa di Güllen, lì ha vissuto il suo primo amore! Si finge di non ricordare com'era partita allora: Alfredo per primo si mostra commosso, emozionato, reverente. E lei mette presto sul tavolo le sue carte: un'assai cospicua cifra per il comune e per le singole famiglie, certo, ma solo dopo la morte di Alfredo. Un chiaro invito ad uccidere. Non mancano i moti d'indignazione, di rifiuto… ma poi la vita comincia stranamente a rifiorire, tutti fanno debiti, comprano oggetti, vestiti nuovi… E' chiaro che quei soldi arriveranno! Ma: quando? Chi agirà? In che modo? Claire era arrivata in compagnia di strane figure, Koby e Loby, vecchi eunuchi ciechi alla Grosz (coloro che avevano testimoniato il falso così puniti!), Toby e Roby, gangster condannati a morte, in qualche modo «comprati» da lei, e da Boby, ex giudice, ora suo maggiordomo. Una vera corte, ridicola e mostruosa ad un tempo. Potere del denaro! Ma: davvero si sarebbe consolata dell'antico dolore sofferto da ragazza, così lasciata sola, umiliata, ora la miliardaria vecchia signora?
Lunghissimi gli applausi per Isa Danieli, Massimo Foschi, Virginia Da Brescia, Giuseppe De Rosa, Lombardo Fornara e tutta la numerosa compagnia.
Teatro